Castelli di qua e castelli di là

Domenica scorsa, nell’unica mezza giornata libera della settimana (l’altra mezza l’ho passata a dormire) sono andato al Castello di Himeji, giappina al sacco. Il castello è in ristrutturazione da ormai un anno e tale rimarrà almeno fino al 2015, quando sarà di nuovo agibile all’interno. Abbiamo deciso comunque di andare perché, essendo stato rinchiuso in una sorta di palazzo-impalcatura, c’è la possibilità di osservarlo come nessuno l’ha mai visto prima, cioè dall’alto. Il tutto per 200 yen oltre ai 400 necessari per entrare nel giardino antistante.

Ero veramente curioso di salire in cima, di osservare tegole, sigilli e decorazioni da vicino. Invece sono rimasto molto deluso: non solo ci siamo dovuti sorbire una fila epica (sembrava di stare a qualche attrazione di Disneyland), ma il tetto è visibile solo attraverso un vetro, da ben distante (alcuni metri). Di domenica non stavano nemmeno lavorando (giapponesi lavativi).
Sì forse dovevo immaginarlo, ristrutturazione, fragilità, lavori in corso, anzen dai ichi ecc, però per 200 yen vedere praticamente nulla è stata una grossa delusione.
Per quel che mi riguarda arrivederci al 2015 Himeji-jou.

E qui mi ricollego per segnalarvi invece il nuovo post su minube riguardo al castello di Akashi. Raso al suolo circa 150 anni fa non offre uno spettacolo imponente come il suo più famoso cugino, ma il bel parco attorno e l’atmosfera rilassata lo rendono una meta molto più gustosa, soprattutto ora.

Colonna sonora al post offerta da Alan:

8 risposte a “Castelli di qua e castelli di là”

  1. La giappina al sacco era accuratamente avvoltolata con tanto di apertura a strappo PERFETTA come solo sugli onigiri ho visto?

    A.