Come già successo il 30 novembre, anche ieri il Giappone, fermamente contrario al proseguimento del Protocollo di Kyoto, si è guadagnato il poco ambito premio per il discorso più retrogrado alla Conferenza delle parti che si sta svolgendo a Cancun nel contesto della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
Posso azzardare un parere? Non mi stupisce. Ritengo i giapponesi un popolo per molti versi straordinario, ma dedito a un progresso fine a sé stesso più che al “servizio dell’uomo”. Il fasto dei negozi, il treno puntuale, il conbini sempre aperto, sono cose belle e comode, ma prima di tutto ci comunicano come sia giusto produrre tanto, produrre in fretta e produrre sempre.
A fornire il motivo di questa folle corsa si mette la ditta, qualunque ditta, coi suoi nobili principi aziendali improntati al miglioramento dell’umanità, alla cortesia, al contributo alla nazione, a altri importanti valori che agli occhi di un povero gaijino appaiono come scuse per non ammettere di essere criceti ognuno in piena corsa nella propria ruota.
A volte sarebbe meglio fermarsi e stare un po’ in santa pace.

2 risposte a “Criceti”
Mi fanno troppo girare le palle, soprattutto perché il Marketing qui gli impone di mettere la parola Eco dappertutto!
è vero