In the ass of the wolves

Uno dei motivi (non l’unico) per cui sono stato assente quasi un mese da questo blog è stato la mia trasferta a Niigata, 11 giorni di intenso Kokutai (i tornei sportivi nazionali giapponesi), passati tra canoa e canottaggio.
I più attenti avranno letto forse gli aggiornamenti che spedivo via mail a Twitter, visualizzati in alto a destra sotto la Mainichi Tonari Radio. Via mail sì, perché di internet nemmeno a parlarne: posti sperduti in mezzo alle montagne o cittadine di pescatori d’altri tempi sono stati la cornice di inizio autunno, con sistemazioni in piccoli ryokan in mezzo alla natura e stupendi cieli stellati impensabili a Kobe.

In poche parole: in culo ai lupi.

Ma non è finita qui.
Da domani parto nuovamente alla volta di Fukushima, nel Tohoku, fino a lunedì per una maratona, un altro posto sperduto nel nulla assoluto. Ci fermeremo in un minshuku, sorta di bed & breakfast a conduzione familiare in un villaggio dimenticato da dio. Alle 9 di sera sarò probabilmente già a dormire.
E ancora, mercoledì prossimo e fino a domenica sera mi troverò nella prefettura di Aichi, a un nuovo torneo di Canoa. Dai precedenti e dalle foto che ho potuto vedere anche questo posto si preannuncia come l’ennesimo ryokan in mezzo a castori e cinghiali.

Meno male che dal 31 al 3 (3 giorni di festa su 4 vi facco notare) invece me ne vado a Hiroshima, per una combo di due maratone (direi una maratona di maratone) da cui temo tornerò mezzo morto. Però almeno ci fermeremo in un business hotel, come  due settimane dopo (forse) quando passerò il weekend a Tokushima, sempre maratona.

Ricapitolando, un solo fine settimana libero fino al 21 novembre.

Argh.

3 risposte a “In the ass of the wolves”

  1. Sì ma vado lì a spaccarmi la schiena i giorni in cui dovrei riposare, non a divertirmi.
    Fosse tipo una volta al mese ok (a settembre sono stato contento di andare a Niigata, non ne potevo più di rimanere in ufficio), ma ci son sti periodi che sei costretto a bruciarti 4 fine settimana in una botta sola, con ripercussioni non trascurabili sulla vita sociale.

    Fukushima comunque è un gran bel posto.